Premio di 1,2 milioni di dollari
Tom Ford e 52HZ: un premio di 1,2 milioni di dollari a chi trova l’alternativa ai sacchetti di plastica
“L’ambiente ha un disperato bisogno di una soluzione al problema dei rifiuti di plastica”, ha detto il designer. Ma nel mondo c’è tanta creatività, talento e innovazione. Basta una sola idea formidabile e l’impossibile diventa possibile”
Oggi sappiamo tutti che la plastica deve essere riciclata e che è anche relativamente semplice farlo gettando la bottiglietta d’acqua o del succo, i contenitori per il cibo da asporto e gli involucri delle spedizioni negli appositi cassonetti per la raccolta differenziata. Ma quello di cui molti di noi non sono a conoscenza è che gran parte di quella plastica non verrà mai riciclata davvero. Nonostante le nostre buone intenzioni, una grossa percentuale finisce ugualmente nelle discariche e parte di questa va ad inquinare i nostri oceani. Degli 11 milioni di tonnellate di plastica che qui galleggiano, il 46% è composto da un film sottile, ovvero quel materiale duttile che ritroviamo nelle confezioni dei panini, nella pellicola trasparente per i cibi, nell’involucro delle riviste, nei cuscini ad aria, nel pluriball e nelle buste in polietilene su cui l’industria della moda fa affidamento per confezionare i capi. Vi sarete trovati spesso a buttare quelle borse di plastica nella campana adibita al riciclo senza pensarci troppo, ma la verità è che queste vengono scartate non appena giungono nei centri di riciclaggio in quanto possono inceppare gli ingranaggi e causare seri ritardi.
Questo mette in luce la falsa credenza per cui il riciclaggio rappresenti la soluzione ideale e quindi di conseguenza la necessità urgente di trovare un materiale alternativo e, preferibilmente, uno che non necessiti di essere riciclato. L’anno scorso, Tom Ford aveva annunciato una partnership con l’organizzazione di Adrian Grenier, Lonely Whale, e la sua divisione consultiva 52HZ, al fine di lanciare il Tom Ford Plastic Innovation Prize – un concorso che incentivasse stilisti, produttori e inventori a creare un’alternativa biodegradabile, conveniente e scalabile alla plastica in formato film sottile. Il primo premio dell’edizione 2021 è di 1,2 milioni di dollari e prevede il supporto degli investitori al fine di introdurre il prodotto sul mercato entro il 2025. A partire da oggi sono aperte le candidature.
“La plastica in formato film sottile entra nelle nostre vite per un solo istante eppure continua la propria esistenza come rifiuto senza mai scomparire davvero”, spiega in un comunicato stampa Dune Ives, CEO di Lonely Whale. “La storia della plastica iniziò con un premio innovativo e la soluzione alla crisi dell’inquinamento da plastica può essere ritrovata proprio nel processo che ha portato alla sua creazione”. (Ives si riferisce a John Wesley Hyatt, il quale, nel 1869, vinse il premio Phelan & Collender per aver inventato la celluloide – la prima plastica al mondo – per sostituire l’avorio nelle palle da biliardo). “In qualità di organizzazione attivista capace di catalizzare un cambiamento globale su vasta scala, il Tom Ford Plastic Innovation Prize rappresenta l’opportunità di creare un altro nuovo inizio e promuovere soluzioni proporzionali al problema dell’inquinamento da plastica”, ha aggiunto.
Anche prima che la pandemia chiudesse i centri per il riciclaggio rendendo la plastica monouso e in formato film sottile sempre più difficile da evitare nella nostra quotidianità, a livello globale, il consumo di plastica era già in aumento e si stima che crescerà di un altro 40% nell’arco dei prossimi dieci anni. Entro il 2050, è probabile che ci sarà più plastica che pesci nei nostri oceani. Quando Tom Ford è venuto a conoscenza di quanta di questa derivi proprio dall’industria della moda – ogni anno, vengono gettate via da 1 a 5 bilioni di buste poly bag – ha deciso che era necessario agire. “Ogni singola cosa che acquistiamo è confezionata in plastica monouso”, aveva dichiarato lo scorso novembre a Nicole Phelps di Vogue. “Non c’è fine. Una volta che il tuo cervello ha compreso la cosa, la vedi dappertutto”.
Nei prossimi mesi, Ford prenderà in esame le candidature ricevute insieme a una giuria che comprende Andrew Forrest, il fondatore e presidente del Fortescue Metals Group e della Minderoo Foundation; il fondatore di Loop, Tom Szaky; la stilista Stella McCartney; Livia Firth di Eco-Age; la giovane attivista Melati Wijsen; Audrey Choi, chief sustainability officer presso Morgan Stanley e altri ancora. Questi lavoreranno insieme ad esperti in scienze dei materiali, salute degli oceani e sviluppo del prodotto per assicurarsi che la candidatura vincitrice possa realisticamente sostituire la plastica in formato film. Inoltre è già stata siglata una collaborazione con il Bioseniatic SM Laboratory dell’UGA New Materials Institute per condurre test sul campo.
“C’è tanta creatività, talento e innovazione nel mondo e basta una sola idea formidabile e la motivazione per investire nel potenziale umano e l’impossibile diventa possibile”, ha commentato Ford. “Vorrei incoraggiare tutti gli investitori che hanno a cuore questa causa di credere davvero nella propria abilità di cambiare il mondo. L’ambiente ha un disperato bisogno di una soluzione al problema dei rifiuti di plastica e sta a noi lavorare assieme per sviluppare una soluzione innovativa che renda il nostro mondo un luogo più sicuro per le generazioni future”.
Le candidature sono aperte da oggi fino al 24 ottobre su www.plasticprize.org